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Lo Scugnizzo Gennarino
Come suggerisce il nome, si tratta di una statua che rappresenta uno scugnizzo. Per la precisione, il suo nome è “scugnizzo Gennarino”. Si trova in un luogo molto particolare, su una sorta di scoglio adagiato su un promontorio roccioso. Gennarino viene anche chiamato “statua del benvenuto”. Vuole la tradizione che saluti tutti i visitatori, specialmente le donne. Il soprannome “statua del benvenuto” è dovuto a un altro particolare. Lo scoglio dove spicca la statua si trova, infatti, a punta del Capo, nella parte orientale dell’isola. In una posizione davvero strategica visto che qui passano praticamente tutti i traghetti per Capri diretti verso Marina Grande (per inciso, stiamo parlando di una delle più belle spiagge di Capri).
Quindi, in un certo senso, il buon Gennarino è colui che dà il benvenuto a tutti i turisti che scelgono la splendida isola di Capri come meta per le proprie vacanze.
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Strada "mammamia"
Il nome della strada è tutto un programma, è un tratto che collega Capri ad Anacapri è a strapiombo sul costone roccioso, per capire il senso del nome che gli hanno dato bisogna percorrerla sul bus navetta stando in piedi vicino ai finestrini che danno sul mare ... mamma mia!!!
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Chiesa di San Michele Arcangelo (Anacapri)
Il pavimento della chiesa di San Michele Arcangelo è un'opera realizzata con riggiole in maiolica, decorate in modo tale da raffigurare il Paradiso terrestre e peccato originale, realizzata da Leonardo Chianese (nel 1761) e custodita all'interno della chiesa.La prima scena è quella di una natura bucolica e contadina, pensata per essere un invito ai pastori e ai contadini, che potevano ammirarlo dall'esterno, ad entrare in chiesa[2]; si tratta di animali quali mucche, pecore e capre: in particolare una di queste è raffigurata su una roccia e starebbe a simboleggiare l'isola di Capri[5]. Si arriva quindi alla scena principale: al centro l'Albero della conoscenza del Bene e del Male[4], sul quale si intreccia un serpente, il diavolo, e poco più in basso l'arcangelo Michele su una nuvola, che impugna una spada infuocata, che scaccia Eva con lo sguardo implorante, mentre Adamo scappa spaventato[10]. Intorno alla scena la rappresentazione di acqua, piante, come alberi da frutta e girasoli, e numerosi animali[10], alcuni raffigurati con volto quasi umano[2], che simboleggiano i vizi umani ma anche gli insegnamenti della fede cristiana[11]: in particolare si nota un unicorno, simbolo di purezza[12], il coccodrillo con la bocca aperta, simbolo delle tentazioni del diavolo[11], il cervo, nemico del demonio[13], e ancora un elefante, dromedari, un giaguaro, un pavone, un riccio, un'aquila[14]. Sullo sfondo numerosi alberi, tra cui quello della vita, mentre il cielo è stellato con a sinistra il sole e a destra la luna in fase crescente[10]. Tutta l'opera è circondata da una fascia, sempre realizzata con maioliche, in giallo e nero[6]. Salendo sulla cantoria è possibile avere un'immagine d'insieme dell'opera: tale stratagemma venne studiato anche per permettere la veduta del pavimento alle monache di clausura, nascoste dietro a grate[6].